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Max Blardone, delusione gigante. (CorSport)Eravamo vivi e ne eravamo sicuri, ma era troppo presto. Quattro medaglie nei primi cinque giorni di gare erano un segnale chiaro: l’argento di Piller Cottrer nella 15 Km di fondo, i bronzi di Pittin (in combinata nordica), Zoeggeler (nello slittino) e Fontana (nello short track). Da allora il vuoto, sette giorni senza l’ombra di un podio, sette giorni di delusioni e speranze disattese, dallo sci alpino allo sci di fondo, passando per la debacle di Enrico Fabris nel pattinaggio velocità. L’Olimpiade dell’Italia ha girato per il verso sbagliato, proprio quello che aveva previsto Sports Illustrated. Il rischio ormai concreto è di tornare a casa senza un titolo olimpico, l’ultima volta accadde a Lake Placid nel 1980.

Fiasco su fiasco, insuccesso su insuccesso (troppe s dite?) il morale della spedizione è sceso sotto i tacchi. “Sono avvilito” ha dichiarato il presidente del Coni Gianni Petrucci; lo siamo anche noi. Cosa non ha funzionato? Il presidente Fisi, Giovanni Morzenti rinvia ogni analisi. Che non ci si venga però a parlare di sfortuna (ad eccezione dei 2 centesimi che hanno tenuto ai piedi del podio Heel in SuperG). La verità è che la famiglia dello sport italiano – calcio escluso – è striminzita, ancor più nelle discipline invernali. Una famiglia composta quasi esclusivamente da atleti che hanno cercato lo sport e non da talenti scoperti dallo sport stesso. I campanelli d’allarme suonano da tempo (atletica a secco ai Mondiali di Berlino, basket fuori dall’Europeo 2009, solo per citare gli insuccessi più recenti) ora è arrivato il momento di fare qualcosa.
Di carte da giocare qui a Vancouver per evitare il disastro ne restan davvero poche: l’ultima chiamata per Fabris e i suoi nella gara a squadre (oro a Torino, in tutt’altro contesto), lo slalom speciale maschile con Moelgg e Razzoli, e infine la “maratona” delle nevi, la 50 Km a tecnica classica nel fondo, in cui sogniamo (e forse possiamo solo sognare) il canto del cigno di un Di Centa o di Piller Cottrer.

 

 

 

 

Riccardo Marchese

www.solosport.splinder.com

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