L’equipe allenata dal signor Leonardo non è mai entrata in clima partita a causa dell’immediato vantaggio inglese fina dal tredicesimo minuto del primo tempo. I Red Devils hanno una bella manovra, ma soprattutto più veloce e continua rispetto a quella dei cugini milanesi, i quali hanno anche due possibilità di andare a rete con l’olandese Huntelar.
Le assenze di Nesta, al centro della difesa e la mancanza di rapidità in attacco causata dal vuoto lasciato dal brasiliano Pato, sono troppe per una squadra che basa le proprie fortune sul bel gioco tanto decantato anche nella trasferta di campionato all’Olimpico.
In sintesi, la stessa squadra che nel 2007 trionfò sotto il cielo di Atene è diventata la filiale di una casa di riposo per anziani con sede a Milanello, o meglio in via Turati. Perché se si deve parlare di fallimento, le responsabilità non sono chiaramente di giocatori e tecnico, davvero esemplari anche con i pochi elementi a disposizione in rosa, ma di una dirigenza che non si è preoccupata di tappare il buco aperto dalla cessione di Kakà al Real.
Inoltre, è dall’acquisto di Nesta nel lontano 2003, la quale si arricchì con gli arrivi di Seedorf e Pirlo, che Galliani non compra un giocatore di rilievo.
Se Pato si rompe e Nesta da forfait, il Milan rischia di prenderne sempre 4 dagli avversari. All’Inter non hanno di questi problemi poiché possiede una rosa di giocatori capaci di lottare sul fronte campionato e su quello europeo, ed è qui che il sig. Galliani dovrebbe riflettere.
Poi, se il presidente Berlusconi spegne la tv sul 2-0 c’è davvero qualcosa di cui preoccuparsi, perché se è vero che i rossoneri hanno perso Kakà…perderanno anche Pato ritrovando una squadra priva di fuoriclasse e per niente attrezzata per vincere.
Rosario Cirigliano