La gara, lunga complessivamente 298 Km, ha vissuto per lungo tempo sulla fuga iniziale di tre outsider – Ratti, Caccia e Piemontesi – ripresi comunque con facilità prima che scoppiasse la vera bagarre. Sulla Cipressa si è staccato il vincitore dello scorso anno Cavendish, sul Poggio e sulla successiva discesa si sono mossi fra gli altri Rogers, Nibali e Pozzato. Proprio quest’ultimo (vincitore nel 2006) ha provato anche lo scatto finale quando l’arrivo in volata era scritto. Volata dominata dall’arancione indossato da Freire.
Puntuale come uno svizzero anche se lui è spagnolo: ogni tre anni Oscar Freire taglia il traguardo di Sanremo a mani alzate. Successe per la prima volta nel 2004 quando all’arrivo riuscì a precedere sua maestà Erik Zabel, tedesco capace di imporsi quattro volte nella Classicissima, ottenendo la vittoria del 2001 (tre anni prima) proprio davanti a Freire. Il bis dello spagnolo è datato 2007, battuto di turno l’australiano Allan Davis, il tris in questa edizione – la prima dopo il centenario - tanto per confermare la sua regola del tre.
Tre sono infatti anche le maglie di campione del mondo conquistate da Freire. Vittorie a Verona nel 1999, a Lisbona nel 2001 e ancora a Verona nel 2004, a confermare anche il suo splendido rapporto con le corse italiche. Strano in questo senso che non abbia mai partecipato al Giro d’Italia: tre tappe le strapperebbe di sicuro.
Riccardo Marchese