Le cose non stanno proprio così. In realtà il problema è che un regolamento per l'assegnazione del wooden spoon, per dirla all'inglese, neppure esiste. La consuetudine, di questo si deve parlare, è di assegnarlo alla squadra ultima in classifica. In questa edizione sul fondo c'è proprio l'Italia (una vittoria su cinque incontri) superata in extremis dalla Scozia che negli ultimi due turni ha strappato un pareggio all’Inghilterra ed un’inaspettata vittoria in Irlanda.
Parte della confusione potrebbe essere nata dall'esistenza di un altro titolo simbolico: il withewash. Traducibile come "andare in bianco" spetta alla squadra del 6Nazioni che raccoglie solo sconfitte. Almeno da questo ci siamo salvati, ma il cucchiaio di legno ci tocca ancora...
Posate a parte il 6Nazioni 2010 ci ha fatto vedere un’Italia a tratti viva. La migliore prestazione forse non è stata neppure quella della vittoria sulla Scozia, ma l’onorevole sconfitta subita al Flaminio contro l’Inghilterra. Il meglio insomma lo abbiamo dato all’inizio, a febbraio – sfruttando anche il fattore casa – rispetto alle due brutte trasferte di marzo in Francia e Galles. Da non dimenticare poi la pesante assenza per tutto il torneo del capitano Sergio Parisse.
Tuttavia analizzando gli undici anni di 6Nazioni dell’Italia alcuni dati restano pessimi: in quattro edizioni abbiamo perso tutti gli incontri (2001, ’02, ’05, ’09); nel totale delle 28 trasferte siamo riusciti a non perdere solo in due occasioni (pari in Galles nel 2006 e vittoria in Scozia nel 2007); nelle 33 gare complessive contro Inghilterra, Francia e Irlanda abbiamo perso 33 volte, cioè sempre! Un problema anche mentale che va superato, questo il prossimo step. Per non restare eternamente imbrigliati nella lotta per evitare il cucchiaio di legno.
Riccardo Marchese
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