Perché davanti resta sempre Vettel: il tedesco scatta dalla pole e va in fuga, sarebbe imprendibile se la sua Red Bull non lo tradisse ancora. Un problema all’impianto frenante lo mette fuori, il campione per caso Button è in testa. Dietro di lui un monumentale Kubica, poi Massa braccato dal gruppo a cui si è aggiunto Alonso, straordinario nella rimonta.
La svolta fortunosa per le Ferrari è la rinuncia al secondo pit stop, le gomme tengono anche se i tempi di chi le monta nuove sono nettamente migliori. Alonso si ritrova quarto, il vantaggio consistente su Hamilton e Webber (che vanno ai box) sparisce in fretta, ma è a questo punto che lo spagnolo sale in cattedra. Da sottolineare ancor più della sua scalata di posizioni (non sarà altrettanto bravo Schumacher, imbrigliatosi dietro Alguersuari) sono i giri sotto la pressione dei più veloci Hamilton e Webber: staccate al limite per tenerli dietro fin quando i due non si toccano fra di loro.
Non cambierà più nulla, finisce con un appena sufficiente Massa sul podio e con un irresistibile Alonso alle sue spalle. Segnale chiaro che in Ferrari non vi sono gerarchie, anche perché i giochi di squadra sarebbero vietati. Ma come cantava De Gregori “chi sarà il campione già s’è capito!”.
Ordine d’arrivo: Button (McLaren), Kubica (Renault), Massa (Ferrari), Alonso (Ferrari), Rosberg (Mercedes), Hamilton (McLaren), Liuzzi (Force India), Barrichello (Williams), Webber (Red Bull), Schumacher (Mercedes); …
Classifica piloti: Alonso 37; Massa 33; Button 31; Hamilton 23; Rosber 20; Kubica 18; Vettel 12; Schumacher 9; …
Classifica costruttori: Ferrari 70; McLaren 54; Mercedes 29; Renault, Red Bull 18; Force India 8; Williams 5.
Riccardo Marchese
www.solosport.splinder.com