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La decadenza di Milano nelle mani di una borghese di stato gerarca aliena. Scheda ragionata sul malgoverno, i misfatti, i nomi e la cattiva condotta dell'era morattiana



La sindachessa di Milano sta facendo i conti con il vento che ha seminato e raccoglie tempesta.
Una grandinata improvvisa che nessuno si aspettava, né la sinistra, tantomeno il Palo delle Libertà.
Un voto che ha detto basta al populismo fascista di Ballusconi e dei suoi peones.
Il premier ha voluto trasformare il voto amministrativo meneghino in un referendum di gradimento sulla sua persona e in un test sul governo.
E' stato bocciato lui e l'esecutivo che da quasi due decenni si occupa solo del padrone.


La cattolicissima Mestizia Moratti, sapendo perfettamente quando fosse indesiderata dall'elettorato meneghino, si è dovuta abbassare ai limiti della Santadeché per salvare la capra e il cavolo.
Ha insultato, diffamato, raccontato bugie, ha offerto la parte peggiore del cattivo gusto ballando pure "Viva la Mamma" al palasharp.
Una svendita morale da vergogna.
Difatti è stata punita, lei e gli organizzatori della campagna d'odio contro gli avversari.
Ha perso pure i voti dei Cattolici che di certo non possono approvare la politica del manganello per i Rom e l'innalzamento del muro per negare ospitalità agli stranieri.

E' appoggiata da mediocri golpisti che non si fanno alcun problema, hanno nulla da perdere, a spaventare la gente annunciando catastrofi milanesi con zingaropoli, caduta della cristianità causa islamismo e interesse di Al Qaeda nella competizione elettorale.
Lei, la cattolicissima e algida imprenditrice non è riuscita nemmeno a dire un no, non si è dissociata dalle dichiarazioni neonaziste dei suoi promotori, è talmente assetata di strapotere e menefreghismo politico che tutto le va bene.
Eppure, ogni volta che si degna di uscire dai suoi palazzi, colleziona fischi, contestazioni fortissime e inviti sempre più urlati ad andarsene a casa.


Ma chi è Mestizia Moratti?
E' una imprenditrice, una borghese di Stato simil Marcecagna, che vive lontana dalla gente, tra maggiordomi e servitù, nella sua dorata dimora nel pieno centro di Milano.
Non saprà neppure quanto costa un chilo di pane e quali patate usare per fare una minestra, non vive su questa Terra, è da un'altra parte.
E' impegnata completamente in cene d'affari e politiche, ricevimenti, autisti che sfrecciano in pompa magna in centro Milano, guardie del corpo facenti funzioni di cordone sanitario per isolarla dal "volgo".
E' dovuta "scendere" al mercato rionale per promuoversi, in mezzo a quella povera gente e lavoratori alla giornata, scortata, accompagnata dalle madamine della Milano dabbene: ridicola, assolutamente fuori posto.
Patetica con il codazzo di ragazzi pagati per scandire il suo nome e cognome con enfasi zero [vedi video su Youtube].
Che ci faceva la sindachessa ad un mercato di bancarelle?
La marziana lì non l'avevano mai vista, gli ambulanti glielo hanno urlato chiaro e tondo.
Ma si sa, durante le elezioni i sindaci uscenti e pure mazziati, costretti al ballottaggio [e sotto di dieci punti come la Mestizia], fanno la qualsiasi cosa per vendersi.


Ai mercati poi la BatMam di certo non trova abiti adatti al suo lignaggio sociale, non ci sono le boutiques parigine sotto i tendoni, non vendono Chanel, Yves Saint Laurent, Prada... al limite può comprasi qualcosa da 30/40 euro al massimo.
Ridicola, griffata dalla testa ai piedi, con la messimpiega fatta mezz'ora prima, i gorilla che la proteggono, lei che si sforza di ridere e mostrare un viso popolano, ma le riesce solo una smorfia tra il disgusto e la compassione per i poveri cristi.
Che cosa ha da comunicare alla gente della strada questa signora che vive nello sfarzo e nel lusso assoluto del suo palazzo-dimora nel cuore di Milano, lei cha ha pure un'azienda, la Saras SpA?


Può trasmettere forse buona condotta? Neanche quella.
Basta chiedere agli addetti ai lavori quante e quali volte Mestizia è stata presente ai Consigli comunali, se la si trova facilmente a concedere udienze, come ha trattato e tratta i "dipendenti" sotto il suo potere: licenziandoli in tronco per sostituirli con i consulenti d'oro di suo gradimento o invitandoli senza troppi convenevoli ad andarsene in pensione anticipata per fare posto a quell'amico degli amici o al consigliato dell'ultima ora.
Tant'è che proprio per questa cosa la sindachessa è stata bicondannata dalla Corte dei Conti, deve restituire quanto ha abusivamente fatto sborsare allo Stato, cioè a noi, per strapagare quanto poteva ottenere a molto meno mantenendo in servizio i consulenti che aveva ereditato.
Nello scandalo delle consulenze d'oro al Comune di Milano non ci è finita solo lei, ma suoi collaboratori fidati, e di certo tutto quanto finirà un una assoluzione, prescrizione o qualche altra dannata scappatoia che troveranno per farla franca.
Milano nei cinque anni di "dominio" Morattiano non ha conosciuto alcuno sviluppo. Ha sperimentato e consolidato sempre di più l'emarginazione e i ricchi lo sono diventati sempre di più.

Le famiglie aspettano le case, gli anziani l'erogazione dei servizi, i giovani, sempre più delusi e arrabbiati, hanno chiesto certezze per il loro futuro, ma sfortuna loro non hanno potuto costruirsi alcuna Bat Casa con annessa Bat Caverna.
I malati non hanno neppure potuto andare una sola volta a farsi i benefici bagni in acqua salata nella piscina del figlio Moratti, sempre nella Bat residenza; la Mestizia, che aveva male ad un polso, ci andava regolarmente, perché "traeva beneficio da quella salsedine", ci andava scortata, restava da sola in quella reggia minimalista extralusso, e i gorilla l'aspettavano sotto.
E i cittadini milanesi pagano tutte queste cose.
Devono anche sentire la poveretta che racconta le balle più mediocri: lei non sapeva dell'abuso edilizio del figlio, ma è felice che il rampollo abbia deciso di donare quell'immobile in beneficenza: chissà poi a chi?
La sicura ha pure detto che in quella casa ci sarebbe andata una o due volte: bugiarda!
Milano con la conduzione di Mestizia è sempre di più colate di cemento, altro che verde ed ecologia!, assiste allo stupro di una donna ogni giorno, spaccio di droga a cielo aperto, criminalità organizzata ['Ndrangheta] ben "sistemata" nel tessuto economico-imprenditoriale meneghino.


Gli assessori tacciono,se provano ad esprimersi c'è la destituzione.
Possono solo parlare la sciura Mestizia e la Moioli, sempre e solo loro due.
Chi non si adegua fa la fine di Sgarbi e Maiolo.
Deve sempre e solo apparire la Sindachessa, guai a chi le fa ombra.
La cultura a Milano è in mano a Finazzer Flory: ma chi è costui?
Povera Milano.
Prima dell'oscurantismo nero morattiano, la città della madunìna ospitava con accoglienza 212 mila stranieri; oggi è sempre più xenofoba e razzista.
I senza fissa dimora muoiono per freddo [11 sono morti nel 2010 e solo a Milano, l'assessore Moioli gestisce però 237 milioni l'anno per intervenire].
Giorgio Armani parla di una Milano dove la gente di sera, non esce più di casa; non ha voglia di trovare in piazza Duomo immondizia e bottiglie di birra fracassate.
Milano: la città della moda nel mondo, delle finanziarie, della Borsa, delle grandi banche, delle assicurazioni, dei grandi quotidiani... eppure le famiglie non arrivano alla terza settimana del mese.
Si è mosso solo Tettamanzi, l'arcivescovo, che ha istituito un fondo per le persone in difficoltà.


E la Moratti che fa per Milano?
Distribuisce consulenze d'oro ad amici e conoscenti, si fa condannare insieme alla sua Giunta dalla Corte dei Conti.
Gente che prima era nella sua lista ora ha incarichi ben remunerati in Comune, Enti e Municipalizzate.
Come gli avvocati Di Capua e Vincenzo la Russa, Gianpietro Borghini, l'ex socialista della UIL Albertini, il dottor Roberto Cornazzi [al Besta e al Golgi-Redaelli], suo figlio, Gianluca, all'Ufficio Tutela Animali, la moglie di Paolo Scaroni [Amministratore Delegato ENI] al Pio Albergo Trivulzio come vice presidente, Elio Catania all'ATM, il docente Gianfranco Senn trombato dagli elettori nella lista Moratti è alla presidenza della MM milanese... si potrebbe ancora continuare per parecchio, ma meglio citare solo ancora Luciano Riva Cambrin, testa di serie della ex DC milanese, da sempre in sodalizio con Maurizio Prada, viene anche lui sistemato all'Istituto Golgi-Redaelli.
Mestizia Moratti chiede ancora il voto per continuare a fare cosa?
Insulta e diffama a raffica l'avversario, ma scappa appena una sola domanda le chiede conto del suo malgoverno e condotta politica.
Lei e solo lei, e guai a chi le si frappone.
Lei la sciura gerarca che viene da un altro pianeta.
Una lucertolona.

 

 

Lucio Galluzzi

 

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