L'avv. Eugenio Gargiulo a Top Calcio 24: "Ecco perché il Consiglio Federale non revocherà il titolo iridato attribuito a tavolino all'Inter nel 2006!"
La relazione depositata presso la Federcalcio dal procuratore Stefano Palazzi , nelle 72 pagine di motivazioni relative alla posizione dell' Inter in merito alla cosiddetta «Calciopoli bis», sembra evidenziare che , senza il "salvacondotto" della intervenuta prescrizione, la squadra nerazzurra del "patron" Moratti sarebbe sottoposta ad un processo per «illecito sportivo».
Questo perché, secondo il procuratore federale Palazzi, le condotte in cui sarebbe incorsa l'Inter (per mezzo dei suoi dirigenti di allora), durante la stagione 2005/06, sono tali da integrare la violazione, oltre che dei principi di cui all'articolo 1 (slealtà sportiva), comma 1, CGS (codice di giustizia sportiva), anche della "fattispecie" protetta dalla norma di cui all'articolo 6 (illecito sportivo, ), comma 1, CGS, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale F.C. mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di "alterità", terzietà, imparzialità e indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale.
Sempre secondo la relazione depositata da Palazzi sembrerebbe che le colpe attribuibili al compianto Giacinto Facchetti, all'epoca presidente nerazzurro, avrebbero, come da norme di giustizia sportiva, "travolto" anche il club nerazzurro, così come accaduto allora per il Milan ed , in primis, per la Juventus: "Oltre alla responsabilità dei singoli tesserati, ne conseguirebbe, sempre ove non operasse il maturato termine prescrizionale, anche la responsabilità diretta e presunta della società ai sensi dei previgenti artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS» - spiega, difatti, nel proprio "incartamento" il procuratore generale della Federcalcio.
Sulla base delle motivazioni addotte nella suddetta relazione , si sono fatte più pressanti le richieste di revoca dello scudetto 2006 (assegnato all' Inter "a tavolino" dall'allora commissario federale straordinario Guido Rossi e dal suo "collegio di saggi") contenute nell' esposto della Juve, firmato dagli avvocati Michele Briamonte e Luigi Chiappero e , perfino, la stampa nazionale sembra unanimemente "propendere" verso una soluzione di "non assegnazione" del titolo iridato nazionale relativo alla stagione 2005/06.
Intervistato telefonicamente sull'argomento per l'emittente "Top calcio 24" , l' avv. Eugenio Gargiulo, esperto di diritto sportivo ( nonché recentemente proclamato dalla "Google Zeitgeist" il legale italiano più cliccato sul web nell'anno 2010) ha , però, affermato che la decisione sulla revoca dell' scudetto 2006 all'Inter "...ormai non può più intervenire per via disciplinare, ma che alla luce del parere del collegio dei saggi, nominato dall'allora commissario federale Guido Rossi, la decisione può spettare solo al Consiglio federale, che ne discuterà nella seduta programmata il 18 luglio. In quella sede si "peserà" l'etica e la limpidezza dei comportamenti dei dirigenti dell' Inter di allora ma, non si potrà prescindere dall'intervenuta prescrizione dell'illecito sportivo eventualmente accertato"
"In parole povere il comportamento inerte dei legali e della società della Juventus per il periodo di tempo di decorrenza del termine di prescrizione non possono che aver "consolidato" giuridicamente l'effetto della decisione di assegnazione dello scudetto 2006 all'Inter in quanto così agendo gli unici soggetti interessati nonchè legittimati all'impugnazione del medesimo titolo hanno come se deciso di non avvalersi di questo potere , "lasciando in vita" il provvedimento commissariale dell'epoca"!.
Per l'avv. Eugenio Gargiulo, quindi, sbagliano i legali e la società della Juventus quando affermano che "giuridicamente" il "palmares" ovvero l'assegnazione dei titoli conquistati non sia soggetta a "prescrizione", perché tale affermazione dottrinale porterebbe ad una "assenza perenne di certezza del diritto" che , di contro, non può che essere assicurata dagli istituti giuridici della "prescrizione" e della "convalida", così come può dirsi avvenuto e realizzatosi per la "fattispecie" relativa all'attribuzione " a tavolino" del "contestato" scudetto 2006!
In sintesi, il Consiglio Federale della Federcalcio non "dovrebbe" provvedere ad emanare una sentenza di annullamento del provvedimento commissariale del 2006 , poiché tale eventuale pronuncia non sarebbe di mero accertamento ma costitutiva di un nuovo diritto, in quanto eliminante una situazione giuridica esistente e "sanata" dal decorso del tempo.
Foggia, 5 luglio 2011 Avv. Eugenio Gargiulo