Domenica scorsa, Cadel Evans ha trionfato al Tour de France. Ha finalmente vinto il suo Tour. Diventando così il primo australiano ad aggiudicarsi la più importante corsa a tappe mondiale.
Con la sua impresa, ha messo fine alla serie di cinque successi spagnoli, cominciata nel 2006. Finora, gli americani Greg Lemond e Lance Armstrong, erano i soli non europei ad aver vinto questa prestigiosa competizione sportiva.
Evans ha dovuto attendere ben sette anni prima di trionfare nella maestosità dei Campi Elisi. In precedenza, si è dovuto accontentare di due secondi posti, nel 2007 dietro a Contador, e l'anno successivo dietro a Sastre. Ma, sabato, nella cronometro di Grenoble, è riuscito a esprimere il meglio di sé, dopo aver in precedenza brillato sulle salite del Galibier e dell'Alpe-d'Huez.
L'autraliano si presenta come un campione atipico, vestendo la maglia gialla all'età di 34 anni. Discreto e paziente, con la sua perseveranza e con una meticolosa preparazione atletica, è però riuscito nell'impresa. Sabato, dopo il trionfo nella cronometro, i suoi occhi erano pieni di lacrime, avendo dedicato la vittoria al suo preparatore, Aldo Sassi, deceduto lo scorso mese di dicembre in seguito a un tumore al cervello.
In questo Tour, l'australiano non ha commesso errori tattici, né è stato vittima di cadute come purtroppo è capitato lo scorso anno. Nelle salite alpine, correndo in funzione di Andy Schleck, ha preparato il terreno per il trionfo finale che lo ha visto sul podio proprio davanti ai due fratelli lussemburghesi. Partito con 57 secondi di ritardo da Andy Schleck e con 53 fa Franck, alla fine della gara contro il tempo, ha dato un distacco di 1 minuto e 34 secondi al primo e di 2 minuti e 20 secondi al secondo.
Per Andy Scleck, la delusione in questo Tour è totale. Già secondo nel 2009 e nel 2010, voleva conservare il primato conquistato sull'Alpe-d'Huez. Giovedì, dopo la scalata dell'Isoard e del Galibier, credeva di aver definitivamente liquidato Evans, rifilandogli un distacco di ben 2 minuti e 15 secondi. Ma, la reazione opposta dall'australiano venerdì e soprattutto sabato, hanno vanificato definitivamente i sogni dei fratelli Schleck.
Il francese Thomas Voeckler, autentica rivelazione di questo Tour, ha condotto una gara esemplare, avendo indossato la maglia gialla per ben 10 giorni.
Chi ha invece deluso le aspettative è stato il favorito: lo spagnolo Alberto Contador. Egli non ha condotto una buona gara. Ma si è impegnato a riprovarci l'anno prossimo, preparandosi in maniera diversa. Soprattutto, non partecipando al Giro d'Italia, che, secondo lui, produrrebbe soltanto un notevole dispendio energetico. Sabato, subito dopo la cronometro, ha dichiarato: “Evans merita di vincere il Tour. E' un degno vincitore. Il suo modo di correre non è spettacolare, ma ha dimostrato di essere il più forte”. E ha avuto ragione.
Piero Tucceri