Bella gara contro le favorite Furie di Del Bosque con Prandelli che riesce nella mossa tattica di giocare con due esterni alti. Il risultato non si sblocca nemmeno ai supplementari (palo prima di Giaccherini, poi di Xavi). Ai rigori Candreva fa il cucchiaio a Casillas, ma Bonucci condanna gli Azzurri.
Senza Balotelli doveva essere la partita del collettivo per Cesare Prandelli e così è stata: gli Azzurri hanno tenuto testa ai campioni d’Europa e del Mondo per i 90 minuti regolamentari e per i due tempi supplementari, sbagliando solamente al settimo rigore tirato oltre la traversa da Leonardo Bonucci. E’ stata una gara giocata bene dall’Italia che ha saputo mettere in difficoltà gli uomini di Del Bosque apparsi meno spavaldi e sicuri del solito. Sul piano tattico, Prandelli gioca la carta del doppio esterno e il goco della Spagna ne risente. Azzurri vicino al gol nel primo tempo con Maggio e Giaccherini, nella ripresa le Furie rispondono con Torres e Navas. Nei supplementari, palo di Giaccherini prima del legno colpito da Xavi su deviazione di Buffon. Parità ed equilibrio anche nei calci di rigore, fino all’errore di Bonucci che sbaglia il bersaglio regalando la finalissima con il Brasile alla Spagna. Per l’Italia ci sarà la finale di consolazione contro l’Uruguay di Cavani.
Il doppio esterno di Prandelli sorprende Del Bosque - Partita vera, a scacchi ma anche in punta di fioretto e di fendente di spada, quando occorre. Sia del Bosque che Prandelli ci mettono un attimo per comprendere come il rispettivo avversario si pone sul terreno di gioco e si prende a macinare tocchi, corse e lanci lunghi senza indugio. Con una particolarità importante: la Spagna nel primo tempo – tranne per i primi 10 minuti – si snatura, perde il contatto con il suo classico tiqui-taqua e - merito dell’Italia – si ritrova meno sicura, rifugiandosi nei lanci lunghi per Pedro e Torres e nei retropassaggi a Casillas, chiamato ripetutamente a gestire il possesso palla.
L’Italia soffre ma ben presto si assesta al meglio: il doppio esterno funziona a meraviglia e dalle corsie laterali Giaccherini e Candreva imperversano sulla trequarti spagnola, puntando spesso l’area di rigore, coperti da Chiellini e Maggio. Sono infatti quelle azzurre le occasioni migliori del primo tempo (tolta un’occasione in area azzurra di uno splendido Torres che manca di un soffio in diagonale rasoterra il palo lontano dopo essersi liberato con una magia). Maggio impegna Casillas in due occasioni, poi Giaccherini, Candreva, De Rossi e Marchisio si presentano in area di rigore. Con Buffon quasi inoperoso a guardare un’Italia che è scesa in campo con l’approccio giusto e con l’unica pecca di non riuscire a finalizzare chiudendo con un vantaggio meritato.
Partita a scacchi: mossa e contromossa - La ripresa inizia con il cambio nell’Italia che sorprende un po’ tutti: fuori Barzagli, dentro Montolivo e De Rossi che scala centrale difensivo nella linea a 3 davanti a Buffon. Doppio playmaker davanti alla difesa e assetto identico in avanti pergli Azzurri contro la Spagna che non cambia nulla. Del Bosque attende, vuole vedere come scendono in campo i suoi giocatori che riprendono la falsa riga del primo tempo, fraseggiando meno del consueto ma dando impressione di poter alzare i ritmi della gara mettendo in affanno l’Italia meno pungente con il passare dei minuti e più lenta nella manovra. Non a caso a metà ripresa la Spagna guadagna metri importanti, Iniesta accende la luce in un paio di azioni, con Buffon più impegnato di Casillas soprattutto per colpa di Navas (subentrato a Silva) che prova la deviazione vincente. La gara vive di improvvisi lampi, l’Italia continua a fare il proprio gioco, la Spagna abbandona il fioretto e prova la baionetta. Nella seconda parte della ripresa, la tenuta atletica abbandona gli Azzurri con Marchisio e Gilardino che faticano a reggere il minutaggio nelle gambe. Così come la Roja dove le Furie vanno spesso fuori giri. Prandelli vara il cambio con Aquilani per Marchisio, in contemporanea con Del Bosque che infila Mata e toglie Pedro. Ed arrivano i supplementari.
Doppio palo e i rigori - Gli ultimi 30 minuti vedono l’Italia giocare alla spagnola: fuori lo stremato Gilardino e dentro Giovinco che con Giaccherini e Candreva non dà più punti di riferimento alle Furie. Con gli Azzurri che strozzano in gola dopo 2 minuti dei supplementari il grido del gol quando su cross di Maggio, Giaccherini scaraventa il suo sinistro sul palo alla destra di Casillas. E’ la miccia: la Spagna risponde al colpo con Piquè (due volte, con De Rossi che perdue volte si immola in angolo) mentre esce il ‘puntero’ Torres per Javi Martinez, falso ‘nove’ in avanti. Poi Iniesta ispira Jordi Alba che mette di poco oltre la traversa con Buffon battuto. Gli Azzurri tremano, ma non mollano di un metro.
L’ultimo quarto d’ora inizia con un nuovo batticuore: Xavi prova il tiro da fuori, Buffon devìa sul palo. La Spagna prova il tutto per tutto e Buffon sale in cattedra ancora sull’incursione di Navas dalla destra. E’ un assalto: gli Azzurri puntano ai rigori, senza più fiato nè idee. E così è, il destino della finale di Confederations si materializza dagli undici metri.
Tabellino
Spagna-Italia 0-0 (7-6 dcr)
(4-3-3): Casillas; Arbeloa, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Iniesta, Busquets, Xavi; Pedro (79′ Mata), Torres (94′ Martinez), D.Silva (52′ Navas).
A disposizione: Valdes, Reina, Albiol, Azpilicueta, Monreal, Martinez, Fabregas, Cazorla, Navas, Villa, Mata, Soldado. All. Del Bosque.
(3-4-2-1): Buffon; Barzagli (46′ Montolivo), Bonucci, Chiellini; Maggio, De Rossi, Pirlo, Giaccherini; Candreva, Marchisio (80′ Aquilani); Gilardino (91′ Giovinco).
A disposizione: Marchetti, Astori, De Sciglio, Aquilani, Montolivo, Cerci, Diamanti, Giovinco, El Shaarawy. All. Prandelli.
Rigori: Candreva (rete), Xavi (rete), Aquilani (rete), Iniesta (rete), De Rossi (rete), Pique (rete), Giovinco (rete), S.Ramos (rete), Pirlo (rete), Mata (rete), Montolivo (rete), Busquest (rete), Bonucci (sbagliato), Navas (rete).
Ammoniti: 65′ De Rossi, 105′ Pique
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