Nuova proposta legge rischia di vanificare processo Taranto
"Attendiamo di leggere il Piano Ambientale sulla Gazzetta Ufficiale per compiere una analisi adeguata sulle indicazioni che introduce anche in termini di Valutazione del Danno Sanitario collegato alla capacità di produzione con le novità relative al ferro pre-ridotto e al gas metano, ma nel frattempo va espresso fermo biasimo per la proposta di legge sui reati ambientali partorita dal Movimento 5 Stelle e rimodellata dal Parlamento che rischia di mettere in difficoltà processi come quello di Taranto relativo ai reati per “disastro ambientale”
E’ quanto dichiara attraverso una sua nota stampa il segretario organizzativo nazionale dell’Italia dei Valori nonché numero 3 per lo stesso partito nel collegio meridionale per le Elezioni Europee, il tarantino Luciano Pisanello che proprio all’indomani del varo da parte della Corte dei Conti del Piano con le indicazioni per l’ambientalizzazione del l’ILVA di Taranto mette in luce sui rischi della proposta di legge.
Quella proposta nata in area grillina se da una parte apre il varco al riconoscimento penale di tali reati, dall’altro ridimensiona in maniera paradossale le responsabilità di chi compie questi reati – dice Pisanello – inventando un crimine ambientale all’acqua di rosa per cui si arriva a pagare solo in caso di danno sull’ecosistema irreversibile. Ma chi giudica tale irreversibilità? Come si calcola e chi può conoscerne realmente gli effetti a media e lunga scadenza? Chi giudica se l’irreversibilità riguarda anche gli uomini o i lavoratori esposti al rischio? La diossina che non scompare facilmente e che ha capacità di attaccarsi drammaticamente al destino di una terra e di un uomo ha bisogno di mostrare la sua forza devastante e distruttrice prima di essere riconosciuta?
Di fatto – spiega Pisanello – la proposta partita dei pentastellati annacqua in maniera irreversibile il principio europeo del “chi inquina paga” e fornisce una via di fuga anche a famiglie come i Riva che negli anni, secondo i capi di imputazione espressi dalla Magistratura tarantina, hanno dolosamente costruito profitto infischiandosene della salute dei tarantini e della salvaguardia dell’eco-sistema.
Credo pertanto – conclude Luciano Pisanello – che la ratio europea non vada tradita con leggi che compromettono l’accertamento del giudizio su questi reati e di fatto rischiano di vanificare ogni sforzo e ogni pretesa economica sul tema del risarcimento del danno e delle bonifiche. I Riva dovranno pagare e nessuno sconto potrà essere consentito loro ancora una volta per legge.
Taranto, 6 maggio 2014