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libertà

Alla luce dei recenti fatti di cronaca, che descrivono donne uccise, bambini violentati, donne stuprate, molti di noi si saranno chiesti come mai, dopo il raggiungimento dell'agognata "libertà sessuale", tanto decantata nel 1968, stiamo a assistendo a tutto questo.

Quarant'anni fa, infatti, chi voleva liberalizzare i costumi credeva che, raggiunta l'emancipazione, gli uomini non sarebbero più andati con le prostitute, perché non ne avrebbero avuto più bisogno, avendo la possibilità di andare con donne libere.

Lo stesso vale per la violenza sessuale; se la società è libera, si diceva, non c'è più bisogno di ricorrere alla violenza per soddisfare gli istinti

Queste idee circolavano nel Sessantotto, e coloro che le professavano erano certo molto ingenui.Ingenui perché, per prima cosa, la liberà sessuale non è mai esistita. Tutte le società, infatti, hanno regolato la sessualità, e anche il famoso mito della libertà sessuale nell'antica Grecia è solo uno stereotipo di massa. Infatti, anche nell'antica Grecia i costumi sessuali erano regolati, anche se in maniera molto diversa da come sono stati disciplinati  nell'Occidente moderno.

Ma tentiamo di analizzare i nostri tempi. Esiste davvero la libertà sessuale, cioè siamo davvero liberi come molti sostengono con frasi ricorrenti come "ognuno fa quello che vuole"?

Per quanto mi concerne, la risposta è no. E qui devo per forza citare Pier Paolo Pasolini, che da subito aveva capito che quello che si vive adesso non è la libertà sessuale, ma il sesso consumistico, che è tutt'altra cosa.

Essere liberi significa scegliere per sé, senza condizionamenti esterni, e senza paure. Attualmente, nonostante le apparenze, non siamo affatto liberi; infatti, ciò che noi facciamo, anche a livello sessuale, è sempre influenzato dalla moda, che detta le sue leggi anche in questo ambito.

Il potere consumistico ha pensato che, per fare consumare le merci  fosse necessario far "consumare" anche la sessualità; il corpo, non solo quello della donna, è oggettivizzato, cioè viene usato come uno strumento.

Per poter imporre il modello consumistico era infatti necessario far vivere anche la sessualità come una merce. Quindi gli anziani che dicono che "oggi c'è troppa libertà" non hanno capito a fondo il problema, perché oggi la libertà sessuale non esiste, perché i giovani sono condizionati dalla moda anche in questo, moda che impone loro atteggiamenti consumistici passandoli come "libertini".

E i giovani che credono di essere liberi si illudono, perché non lo sono, e se ne rendono conto quando, dopo aver consumato il corpo come un oggetto, sprofondano nella più buia depressione.

Gli anziani di oggi erano sessualmente più liberi, perché quando loro erano giovani era tutto vietato, ma molti spiragli di libertà erano concessi, e la sessualità era goduta molto di più.

I giovani di adesso, invece, non hanno spiragli di libertà, ma solo diktat di moda da seguire, ai quali devono adeguarsi per forza, pena l'esclusione sociale.

E allora, quando la frustrazione emerge e non si hanno i mezzi culturali per reagire, la violenza prende il sopravvento, e con essa tutte le più squallide forme di denigrazione.  

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