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Germania campione del mondo

La Germania porta a casa la sua quarta coppa del mondo dal sapore molto particolare in quanto conquistata in Brasile, storicamente terra votata al calcio e che ha espresso nel tempo grandi campioni e grandi squadre.

Fiumi di birra quindi a Berlino per festeggiare e la cancelliera Angela Merkel non solo presente sugli spalti del Maracana di Rio de Janeiro, ma anche negli spogliatoi per festeggiare la coppa insieme alla squadra. In tribuna d'onore era presente anche Putin, presidente dell'Unione Sovietica, organizzatrice dei prossimi campionatib del mondo di calcio. E chissà se i due avranno avuto il tempo e la voglia di discutere del problema Medio-Oriente così come avevano promesso di fare.

L' Argentina invece piange e si deve accontentare del secondo posto che resta pur sempre un ottimo risultato nella rassegna mondiale che ogni 4 anni attrae milioni di tifosi davanti gli schermi e negli stadi. L'immagine di questa squadra, che comunque ha fatto soffrire i tedeschi, è la faccia di Messi, giocatore di punta dei sudamericani, che normalmente non mostra sorrisi, figuriamoci ieri a fine partita.

Il punteggio finale 1-0 per i tedeschi è maturato sul finire del secondo tempo supplementare e la dice lunga sul sostanziale equilibrio che ha caratterizzato la finalissima, una partita comunque caratterizzata da parecchie occasioni da goal per entrambe le squadre.

Ottima la direzione di gara del nostro arbitro Nicola Rizzoli anche se non sono mancate le lamentele da parte delle due squadre, nomalissime quando la posta in palio è così alta. Peraltro il fischietto italiano ha arbitrato all'inglese, come da direttive, permettendo un gioco duro e maschio.

In fase di pronostico immaginavamo che l'estro, la tecnica degli Argentini potessero mettere in difficoltà i tedeschi e così infatti è stato, ma questo non è bastato soprattutto perché gli avanti sudamericani sono stati imprecisi in avanti. Gotze invece è stato molto preciso quando su lancio da sinistra di Schurrle ha prima stoppato il pallone di petto e poi ha insaccato con preciso diagonale al volo, battendo l'incolpevole Romero.

Antonino Schiera

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