Con l'accusa di genocidio, persecuzione e crimini contro l'umanità, deportazione e violazione delle norme e consuetudini di guerra, per i fatti commessi tra il 1992 e il 1995 durante la guerra contro la Bosnia, oltre che per il reato di genocidio di Srebrenica, il 24-3-2016 il Tribunale Internazionale per la ex Jugoslavia ha condannato l'allora Presidente della Repubblica Srepska, Radovan Karadzic, alla pena di 40 anni di reclusione.
Le motivazioni di quella sentenza evidenziano nel contempo come non sussistano prove sufficienti per poter ritenere Slobodan Milosevic responsabile dei reati ascrittigli. Secondo i giudici di L'Aja, i rapporti tra i due si sarebbero deteriorati sin dal 1992, giungendo nel 1994 al completo disaccordo sulle iniziative da adottare. Risulta inoltre dagli atti, che Milosevic avesse cercato in tutti i modi un accordo con le potenze occidentali, compresa l'ONU, e che si fosse persino opposto alla proclamazione della Repubblica Srepska.
Il dato saliente di quella sentenza, si ravvisa pertanto nella assoluzione di Milosevic, il quale è stato tuttavia definito dalla disinformazione occidentale “il macellaio dei Balcani” e ha dovuto per questo trascorrere gli ultimi 5 anni della sua vita in carcere, dove si è spento in circostanze poco chiare.
Questa notizia è stata e seguita a essere taciuta dai media occidentali a causa delle potenziali implicazioni politiche che potrebbe avere: infatti, se nel “democratico” occidente non è stato riabilitato Milosevic, ciò si riconduce al fatto che una simile iniziativa lo costringerebbe a scusarsi e magari a sedersi su quello stesso banco degli imputati.
La sorte riservata a Slobodan Milovec, riecheggia quella di Saddam Hussein. Anche allora gli americani hanno eliminato un loro presunto nemico grazie alla complicità offertagli dai loro sudditi europei. Rimane comunque impressa nella coscienza degli uomini liberi la dignità di questi due uomini piuttosto che lo squallore dei loro sicari. Le immagini conservate nella memoria collettiva, sono quella di Slobodan Milosevic che si difende con coraggio di fronte ai suoi accusatori, e quella di Saddam Hussein, il quale, al giudice che pretende di processarlo, chiede di qualificarsi rimarcandogli: “Io sono Saddam Hussein el Tikriti, legittimo Presidente dell'Irak, lei piuttosto chi è?”. Così come rifiuta a testa alta il cappuccio offertogli dal boia. Questi erano uomini. Gli altri restano soltanto miserabili ombre anonime.
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