Quando si costituirono, i pentastellati vantavano di non essere né di centro, né di sinistra. Sembravano amorfi. Perciò hanno poi fatto incetta dei voti di protesta di un elettorato sempre più stanco e deluso dai partiti tradizionali. Combinando così un bel pasticcio.
Allora, quando erano ancora mossi da buoni propositi, i grillini avevano fra l'altro contemplato nel loro programma politico l'introduzione del referendum consultivo sull'euro, oltre all'istituto della democrazia diretta. Dimenticando di specificare però, su quest'ultimo aspetto, che per poterlo attuare avrebbero dovuto modificare l'art. 75 della Costituzione.
Ora tutto questo lo hanno obliato: adesso sono diventati addirittura sostenitori dell' Europa monetaria e della NATO, al punto da dimostrarsi afasici in occasione dei recenti bombardamenti sulla Siria. Allo stesso modo, non hanno mai proposto l'abolizione delle insensate sanzioni sulla Russia, nei cui confronti converrebbe forse dimostrare una maggiore disponibilità. Inoltre, sempre essi, pretendevano di separare Matteo Salvini da Silvio Berlusconi, non tenendo conto del fatto che da sempre quei due rappresentino un unico problema.
In ogni modo, il notevole consenso elettorale avuto dai pentastellati, si riconduce essenzialmente alla bufala sul reddito di cittadinanza: una clamorosa stupidaggine alla quale non hanno creduto neppure loro.
Nel corso di questi anni, costoro se la son presa con tutte le forze politiche. Anche con il PD. Che adesso però supplicano di aiutarli ad assaporare il gusto del potere. Non curanti del fatto che, quell'eventuale abbraccio, risulterebbe esiziale per entrambi.
Come se non bastasse, prima dell'ultima consultazione elettorale, i grillini hanno pensato bene di rivedere furbescamente il proprio programma elettorale sul quale, è bene non dimenticarlo, si erano espressi i loro iscritti. E così si è appurato come abbiano espunto dallo stesso l'uscita dall'euro e dall'Unione Europea, e che non vogliano abbandonare la NATO.
Una tanto inattesa metamorfosi, dimostra come questi dilettanti della politica siano pronti a tutto pur di raggiungere il potere. Superando in questo slancio persino i navigati politici della prima Repubblica. E questo è soltanto l'inizio della loro avventura politica. Sempreché nel frattempo gli elettori non ne spengano le luci e con esse le velleità del potere.