iGaming tra sfide future, reputazione e sostenibilità
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Un settore, quello dell’iGaming, che è ancora in crescita ma che rischia il collasso qualora si attuassero limitazioni o politiche contrarie al gioco d’azzardo. A destare preoccupazione è il limite imposto con l’utilizzo delle carte di credito. Aprile sarà ricordato come il mese della preoccupazione.

Durante l’IGB Affiliate London, momento di incontro e di confronto di tutto il mondo del gambling, si è parlato di futuro, mostrato idee innovative e posto l’accento sulla questione problematica del GAP. Anche se il GAP non ha raggiunto livelli rilevanti e che ben oltre il 90% della popolazione ha un approccio sano col mondo del gioco, il settore è molto attento ai soggetti più sensibili e studia di giorno in giorno nuove soluzioni per rendere il gioco quello che è: un gioco, un passatempo, un momento di svago positivo. 

Nonostante gli effort del mondo del gambling è a forte rischio un intero settore, quello del gioco d’azzardo ed in particolare il mercato legato al trading calcistico. “Il Regno Unito è in procinto di attuare una limitazione, probabilmente un divieto del gioco d’azzardo con le carte di credito tramite alcune modifiche alle Condizioni di Licenza. Questo permetterebbe il mercato al collasso”. A parlare ai microfoni di Gaming Insider è Tom Young, manager di Football Index, una delle maggiori piattaforme di gioco autorizzate e regolamentate nel Regno Unito. La decisione sarà presa in Aprile 2020 e a doverne patire le conseguenze non sarebbero solo le big del settore, ma i tantissimi soggetti impiegati nelle diverse attività.

Sviluppatori Web, esperti di marketing online e addetti al servizio clienti sono i primi che rischierebbero di trovarsi senza un lavoro dall’oggi al domani. Il settore rischierebbe il collasso e l’aspetto paradossale è che chi soffre di GAP, di gioco d’azzardo problematico, si “sposterà” dalle piattaforme regolarizzate per finire su siti non legali e con molta probabilità legati al mondo della malavita. Lo Stato vedrebbe arrivare meno una grande quantità di denaro derivante dal gettito fiscale e questo denaro finirà, senza mezzi giri, direttamente nelle casse dei clan malavitosi. 

Cosa fare? Bisogna puntare sul consolidamento della reputazione del’iGaming e lavorare assieme per la realizzazione di un futuro sostenibile. A dirlo è Conor Mulheir, conference producer dell’IGB.

Il settore avanza compatto e attento, intervenendo nel dibattito tra gli operatori del settore, i regolatori e i legislatori. La sfida, molto interessante, è quella di avere affiliati responsabili. Affiliati che amino e rispettino sia il gioco che i giocatori. Per questo una reputazione solida è fondamentale: il giocatore ti sceglie non soltanto per l’offerta di gioco ma perché ne condivide i valori. Un aspetto molto importante che può essere la chiave di volta affinché non si arrivi a soluzioni drastiche, che non risolvano il problema legato ad una minoranza della popolazione che va tutelata e non messa nelle condizioni di ritrovarsi su siti illegali e privi di qualsiasi garanzia di sicurezza

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