Grazie alla Legge n. 38 del 2010 sulle cure palliative e la terapia del dolore la Sanità italiana ha compiuto un importante passo in avanti per garantire uguali e avanzati diritti ai malati inguaribili.
La legge ha portato alla luce l’importanza di preservare i malati e i loro cari dalle sofferenze a 360 gradi. Questo significa che la legge oggi concede a tutti cure e assistenza gratuita sia a domicilio che in specifiche strutture dette Hospice in cui i malati e i loro cari trovano aiuto ad affrontare il difficile percorso della malattia inguaribile. Queste strutture e questo tipo di assistenza sono coadiuvate da esperti, medici e specialisti oltre ad una fitta rete di volontari e grazie alle donazioni delle persone. Per questo decidere di diventare volontario e assistere malati è una decisione che cambierà la tua vita e quella di tantissime persone che soffrono.
L’importanza delle reti di sostegno e delle associazioni
Le reti di sostegno che lavorano per offrire cure palliative e terapie del dolore sono quindi diffuse su tutto il territorio e rendono possibile l’applicazione della legge di cui sopra. Senza queste realtà sarebbe praticamente impossibile garantire cure e sostegno a tutte le persone che ne hanno bisogno. Queste associazioni sono formate da volontari, specialisti e medici qualificati per affrontare la malattia irreversibile da ogni punto di vista, incluso quello del sostegno ai cari e ai familiari. Esse sono specializzate nel garantire una vita dignitosa e offrire tutto l’aiuto necessario per accompagnare queste persone nel drammatico e difficile percorso del fine vita. In queste strutture e associazioni, quindi, non si applicano logiche di accanimento terapeutico e di eutanasia, ma tutto il contrario. Per gestire una malattia inguaribile vengono messe in atto tutte le accortezze che possono aiutare a superare sia il dolore fisico che quello mentale.
Le cure palliative hanno come protagonista il malato e non la sua malattia
Offrire questo tipo di aiuti significa somministrare terapie e trattamenti mirati a rendere più sereni i pazienti ed i familiari e aiutarli a gestire la malattia e il momento più difficile, ovvero il percorso di fine vita. Quindi i malati possono scegliere di affrontare questo momento così drammatico e complesso sia in casa che in specifiche strutture come gli hospice, a seconda delle particolari necessità mediche di cui hanno bisogno. Le strutture non sono ospedali, ma residence dove i volontari e i medici si prendono cura del benessere psico-fisico dei malati e dei loro cari. Per benessere psico-fisico, quindi, si intende il malato nella sua interezza e non la malattia che lo affligge.
La gestione del dolore
Per tutte queste ragioni il dolore è diventato non un semplice sintomo da tollerare ma una branca della medicina che viene affrontata con studi e investimento di risorse per trattarlo come condizione da alleviare e lenire. Il dolore non è più qualcosa che deve essere necessariamente tollerato, ma qualcosa che impedisce al paziente di affrontare dignitosamente la sua malattia e la sua vita. Ogni paziente ha diritto a non soffrire e il sistema sanitario, per legge, è obbligato ad ascoltare e rispettare il dolore di chi assiste.