Clima sospeso nella sede della CGIL di Taranto, dopo le prime informazioni trapelate al termine dell’incontro romano per il confronto sul piano industriale dell’AMInvestCo.
La politica. Secondo un vecchio proverbio è l'arte del possibile. A significare che il potere che attiene a chi la esercita consente qualsiasi soluzione. Secondo Giovanni Sartori, personaggio fra i principali autori nel campo della Teoria della Democrazia, la politica è la sfera delle decisioni collettive sovrane. Ed è così che a noi piace considerarla
Clima sospeso nella sede della CGIL di Taranto, dopo le prime informazioni trapelate al termine dell’incontro romano per il confronto sul piano industriale dell’AMInvestCo.
La iattura di essere sgovernati da compagini di politicantinominate dal potere finanziario piuttosto che essere scelte dal popolo attraverso libere elezioni, ha imposto sul proscenio sociale e politico italiano una sequela di figuranti culminata nel proletarioconte Paolo Gentiloni, il quale, riuscendo astutamente a camuffarsi da rassicurante moderato, si appresta a introdurre nel sistema legislativo italiano una delle leggi piùliberticide della storia nazionale: quella relativa alla censura su internet.
Fra le stigmate dell'italianità, è imperativo annoverare quella alquanto singolare inerente il varo di pletoriche normative finalizzate a disciplinare persino quegli aspetti della vita sociale nei cui confronti basterebbe invece, più semplicemente, seguire le elementari regole del buon senso e della maturità civica. Per spiegare questa fenomenologia, basti ricordare come Cornelio Tacito (Annales, Libro III, 27) descriveva in maniera impressionante l'odierna realtà italiana: “Corruptissima re publica, plurimae leges” ( le leggi sono moltissime quando lo stato è molto corrotto ).
Nella sua quasi totalità, la classe politica italiana ha definitivamente smarrito il senso della decenza. Deliberatamente, essa genera confusione fra la gente, come ha fatto di recente affermando che anche gli italiani siano stati migranti; anzi, per meglio specificare, emigranti. Costoro, in flagrante ipocrisia, si premurano di non precisare che quelle dinamiche migratorie appartenevano a contesti geopolitici profondamente diversi da quelli attuali e che si rivolgevano verso ampi spazi geografici. Non solo: ma quando gli emigranti italiani approdavano in America o in Australia, tanto per rimanere a due soli esempi, venivano trattenuti in quarantena, e qualora non fossero risultati in regola con le premesse necessarie per l'ingresso in quegli Stati, ma anche qualora avessero presentato problemi di salute, venivano immediatamente rimpatriati.
Sembra che qualche segnale cominci ad apprezzarsi: aumenta in maniera sempre più consistente l'insofferenza della gente nei confronti della situazione determinata dai migranti, la quale è divenuta ormai ingestibile. Il guaio è che siamo sgovernati da una nominata compagine di incapaci poltronisti intenzionati a surrogare i voti, e in particolare quelli attinti nella pseudosinistra, con quelli degli immigrati che beneficeranno del riconoscimento dello ius soli.
"La lotta alla criminalità si fa con atti concreti. Il primo e il più urgente dovrebbe essere la nomina del nuovo Procuratore Capo a Foggia. Anche il Csm ha il dovere di fare la sua parte nel contrasto alla Quarta Mafia in ascesa nel territorio dauno".
Sembra che sia proprio vero: il “volgo disperso che nome non ha” di manzoniana memoria vive in una dimensione atemporale. Come tale, gli risulta ardua la compiuta interpretazione del passato e del presente, così come non sa prospettarsi il futuro.
Zaccheo (PSI): “Non sono gli immigrati il pericolo. Avviare subito nuova stagione di legalità e trasparenza”. A memoria d’uomo non ricordo un periodo elettorale così pieno di fenomeni delinquenziali e piccoli e grandi attentati a chi gravita nel mondo della politica. Il clima di tensione che si respira in questi giorni in città impone una seria riflessione sull’ordine pubblico e sul tema della legalità sul nostro territorio.
Matteo si può scordare che faremo quello che dice lui. Il partito oggi è un animale ferito che rischia di stramazzare alle prossime elezioni. Matteo Renzi "si può dimenticare che noi facciamo quello che dice lui. Utilizzeremo la voce delle decine di migliaia di persone che ci hanno votato per impedirgli che rifaccia gli stessi errori, evitando di condividere le scelte. Se dovesse rifare questo gioco, lo scontro sarà frontale". Commentando la vittoria alle primarie dell'ex premier, il governatore Michele Emiliano è molto duro e annuncia che resterà nel Pd, ma per fare la guerra a Renzi.
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