Il 24 gennaio il Consiglio dei Ministri ha discusso sulla privatizzazione di Poste Italiane.
Saccomanni al forum di Davos ha detto: "La privatizzazione di Poste Italiane comincerà entro l'estate e riguarderà inizialmente il 40 per cento delle azioni del gruppo con l'esclusione però di BancoPosta e di Poste Vita".
Si stima che Poste Italiane valga più di 10 miliardi di euro, pertanto lo Stato guadagnerebbe circa 4 miliardi di euro dalla vendita del 40 per cento delle azioni. Fondata nel 1862, nel 1994 si è trasformata da azienda autonoma a ente pubblico economico, successivamente, nel 1998, è diventata una Società per azioni e dal 2005 si è parlato spesso di privatizzazione che, in ogni modo, dovrebbe riguardare solo i servizi postali e non quelli bancari e assicurativi.
Seguendo l'esempio di Gran Bretagna e Germania, il 50 per cento delle azioni di Poste Italiane dovrebbe essere ceduto a investitori istituzionali e una piccola parte sarà destinata ai dipendenti. Sempre secondo quanto dichiarato dal ministro dell'economia Saccomanni, la privatizzazione inizierà quest'estate e durerà circa due anni.