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E’ da escludere la possibilità di ottenere il cd. “divorzio breve” dopo sei mesi se la separazione rimane giudiziale, anche se nel corso del giudizio i due ex partner si mettono d’accordo.
A cura della dott.ssa Rosa Aimoni
Pillole Giuridiche è una rubrica dedicata a tutti coloro che vogliono essere informati sulle novità normative.
Non saranno riportate disquisizioni dottrinali o giuridiche, ma in maniera semplice ed essenziale saranno spiegate le norme di interesse generale e le sentenze.
E’ da escludere la possibilità di ottenere il cd. “divorzio breve” dopo sei mesi se la separazione rimane giudiziale, anche se nel corso del giudizio i due ex partner si mettono d’accordo.
In forza della recentissima sentenza n. 20889, depositata il 15 ottobre 2015, la Corte di Cassazione, terza sezione civile, ha respinto il ricorso di un uomo, condannato al pagamento di una somma di denaro, a ristoro delle spese sostenute dalla compagna in prospettiva del matrimonio, alla cui promessa lo sposo era venuto meno.
Può essere licenziato per giusta causa il lavoratore che viene sorpreso a fumare spinelli sul luogo di lavoro, mentre guarda il suo pc portatile, peraltro, introdotto in azienda senza autorizzazione. Tale condotta, infatti, è in grado di ledere il rapporto di fiducia col datore di lavoro rispetto alla corretta esecuzione delle prestazioni, anche in ragione delle mansioni di controllo assegnate al lavoratore.
Il momento tanto atteso della pausa mensa viene spesso utilizzato dagli operai nei modi più differenti possibili: c’è chi si riposa schiacciando un pisolino, chi passeggiando o chiacchierando con gli amici e anche chi, invece, guarda film porno, nonostante sia formalmente sul luogo di lavoro.
Commette il reato di “violenza privata” chi minaccia un altro soggetto di pubblicare su “Youtube” un suo video “imbarazzante”!
Una recente sentenza del Tribunale di Campobasso ha chiarito che può essere denunciato per truffa colui che mette in vendita un proprio prodotto su Ebay e poi non lo consegna all’acquirente.
L'uso sempre più frequente della tecnologia informatica comporta l'insorgere di problemi legati alla tutela della riservatezza dei singoli; per questo motivo, sono state di recente emanate delle normative, il cui scopo è quello di imporre alle aziende che esercitano azioni di marketing delle regole da rispettare.
Il Tribunale di Genova, nella recente sentenza n. 652/2015, ha affermato che il genitore che porta il proprio figlio al parco giochi ha sempre il dovere di vigilare nei suoi confronti, a prescindere se l’area è a pagamento o meno: l’acquisto del biglietto d’ingresso, infatti, non fa sorgere a carico del gestore del parco un obbligo di sorveglianza sostitutivo di quello del genitore.
Importante recente sentenza della Corte d’Appello di Lecce che, nella sua pronuncia giurisprudenziale, ha chiarito che è vietata la pubblicazione di una foto ritraente il volto ben definito di un soggetto, salvo che vi sia il consenso di questi oppure, anche senza il consenso, se sussiste un pubblico interesse alla diffusione della notizia. Diversamente, lo sfruttamento non autorizzato della fotografia provoca un danno al soggetto ritratto che può essere liquidato in via forfetaria sulla base del cosiddetto “prezzo del consenso”.( in tal senso C. App. Lecce sent. n. 280/2015)
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