Una volta generato il codice a barre, si può stampare l’etichetta con – teoricamente – qualunque stampante si abbia a disposizione: una stampante laser, una stampante inkjet, eccetera. Qual è il modo migliore per stampare i barcode però?
Stampanti termiche: perché sono il modo migliore per stampare i barcode e quali scegliere
Chi è alla ricerca di una stampante per etichette codice a barre, soprattutto se intende usarla in azienda, finisce spesso per optare per una stampante termica. Non solo definizione e qualità di stampa sono maggiori di quelle ottenibili con altre tipologie di stampanti ed è questo un vantaggio non indifferente soprattutto nei casi in cui etichette e barcode devono poter essere letti da sistemi ottici (un lettore di cassa, il palmare di chi si occupa di consegne, eccetera). Ciò che viene stampato da stampanti termiche ha soprattutto una resistenza maggiore rispetto a inchiostri o polveri come quelle dei toner ad agenti atmosferici come la pioggia e il sole e, più in generale, una durata maggiore dal momento che è come se le informazioni venissero letteralmente impresse “a caldo” sull’etichetta: anche in questo caso il vantaggio è non indifferente sia quando si tratta di etichette di spedizione da applicare su prodotti che compiranno diversi passaggi prima di arrivare al destinatario e sia quando si tratta di etichette parte del packaging e che devono restare quindi leggibili per lungo tempo.
A voler rispondere più dettagliatamente alla domanda inziale, qual è il modo migliore per stampare i barcode, comunque andrebbe almeno accennata la differenza che esiste tra stampanti termiche dirette e stampanti a trasferimento termico. Semplificando molto, le prime sono dotate di testine di stampa che riscaldandosi imprimono i caratteri su un supporto – l’etichetta, il barcode, eccetera – che deve essere appositamente pensato per “reagire” al calore. Al contrario le stampanti per barcode a trasferimento termico sono dotate di un particolare nastro su cui sono impresse le informazioni che, scorrendo, vengono trasferite appunto sulle etichette. Ci sono piccole differenze di qualità di stampa, costi per copia, facilità di utilizzo e di manutenzione e via di questo passo che rendono ora l’uno e ora l’altro il migliore modo per stampare i barcode. Le stampanti termiche dirette sono una buona soluzione per chi debba stampare un numero limitato di etichette e non abbia bisogno, soprattutto, che le stesse risultino particolarmente durevoli o resistenti agli agenti esterni. Chi ogni giorno stampi migliaia di etichette o abbia bisogno di stampare barcode con ottima definizione farebbe meglio, invece, a procurarsi una stampante a trasferimento termico per assicurarsi soprattutto il miglior rapporto tra qualità di stampa e costo di copia.
Piccoli accorgimenti possono aiutare, infine, a ottenere un buon risultato anche una volta individuato qual è il modo migliore per stampare i barcode per le proprie esigenze: si tratta di accorgimenti come aumentare manualmente il contrasto della stampante in modo da migliorare la leggibilità dei codici a barre e delle altre informazioni contenute sulle etichette ma anche scegliere solo basi opache, anche quando si tratta di carta adesiva, per evitare che eventuali riflessi possano rendere difficoltosa la lettura soprattutto automatica di etichette e barcode.