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Al via le celebrazioni per la ricorrenza del 60° della scomparsa del foggiano Fiorello La Guardia, sindaco di New York per 12 anni dal 1933 al 1945

Figlio di un artista foggiano emigrato, Fiorello La Guardia fu sindaco di New York per 12 anni, nonché primo deputato italo-americano e direttore generale dell’Unrra, con un prestigio politico e morale che gli meritò l’appellativo di “più grande italiano d’ America”.

Fiorello La Guardia Riappropriandosi della sua “foggianità”, la civica Amministrazione, in vista della ricorrenza, nel 2007, del 60° della sua scomparsa, ha aperto le celebrazioni con una solenne manifestazione promossa dall’ Assessorato comunale ai Gemellaggi e dall’assessore Giovanni Ricci, e qualificata dall’ intervento, fra gli altri, del console generale Usa, Suneta Halliburton, e della nipote di La Guardia, signora Katherine Duer, che presiede anche la Fondazione a lui dedicata.
Lo spessore della personalità e la qualità dell’impegno di La Guardia si sono delineati con particolare evidenza attraverso gli interventi degli amministratori foggiani.

Da un approfondimento di tanti distintivi elementi della sua attività, il sindaco Orazio Ciliberti ha ritirato le dimissioni, aprendo i lavori, ha tratto spunto per ravvisare interessanti motivi di accostamento al tipo di iniziative intraprese a Foggia in tanti settori, e soprattutto nel campo della legalità, dove la coraggiosa e indomita linea d’azione seguita da Fiorello con una radicale opera di moralizzazione trova un’eco di dolorosa ma orgogliosa memoria nel sacrificio di Francesco Marcone.

Così pure - ha osservato il sindaco Ciliberti- non è fuori luogo un certo accostamento in chiave moderna - pur con tutte le debite proporzioni- tra il rinnovamento urbano della città americana amministrata da La Guardia, e il disegno urbanistico definito dall’ Amministrazione foggiana con il DPP.

E v’è un sèguito di continuità ideale pure in un’altra iniziativa attuata a Foggia, quando gli amministratori comunali - tra i primi, nel Paese- decisero di devolvere il 10% delle loro indennità di funzione a un Fondo di solidarietà in favore delle fasce più deboli della comunità locale.

Anche il sindaco La Guardia aveva qualificato il suo mandato, nel 1933, autoriducendosi gli emolumenti. In lui, in ogni caso, il sindaco Ciliberti - rendendo omaggio alla figura del padre Achille, valente musicista foggiano - ha riconosciuto valori di ambasciatore ideale della dignità del lavoro italiano nel mondo; indiscutibile onestà, tenace attività moralizzatrice in ogni settore; lotta senza quartiere a miseria, corruzione, disuguaglianze sociali.
Il tutto, da consegnare alla riflessione - e, possibilmente, all’emulazione - delle nuove generazioni, unitamente alla sua ultima tenacissima esortazione: “non perdere mai la speranza”.

Nell’ intervento dell’assessore Giovanni Ricci, invece, la essenziale ricerca di motivazioni alla base di un progetto di “gemellaggio” tra Foggia e New York, per il quale la figura di Fiorello La Guardia assume un ruolo di ambasciatore e tramite ideale. Tra queste, l’analisi -unita ad un meritato apprezzamento- per le doti umane e politiche da lui dimostrate in un periodo delicato e convulso della vita americana, senza cedere a compromessi, seguendo inflessibilmente la via del rigore e della più intransigente onestà; e facendo di queste doti -ha ricordato Ricci- la linfa di una condotta politica di avanzata natura progressista, culminata in un’altrettanto convinta e intransigente lotta al nazismo e al fascismo.

Dalla sua condizione di ‘figlio di emigrati’, l’ assessore ha tratto spunto infine per evidenziare le iniziative che in Puglia - e particolarmente a Foggia - si vanno attuando proprio verso il mondo dell’immigrazione, in una dimensione di civile accoglienza e solidarietà.

Congratulandosi con l’Amministrazione comunale e gli studiosi locali per il grande lavoro svolto per diffondere la conoscenza di Fiorello La Guardia, il console generale Usa, Suneta Halliburton, ha sottolineato le caratteristiche della figura del sindaco italo-americano di New York:
“multilingue e multiculturale”. “La Guardia – ha detto – è l’incarnazione di quelle peculiarità che hanno fatto grande la città di New York. Vi siamo grati per aver esaltato un nostro, ma anche un vostro concittadino”.

Orgogliosa e onorata di rappresentare la propria famiglia, la signora Katherine Duer, nipote di Fiorello La Guardia, ha illustrato le attività della Fondazione a lui dedicata: un organismo senza fini di lucro, che si occupa della formazione di partenariato italo-americani in supporto a progetti di cooperazione, con particolare attenzione allo sviluppo sostenibile e alla lotta alla povertà.
La Guardia, infatti, concepiva “la politica al servizio della gente”. Una visione di “umanesimo globale” che raggiunse la sua espressione più alta quando assunse la guida dell’Unraa, l’agenzia preposta alla gestione degli aiuti umanitari e per la ricostruzione dopo il secondo dopoguerra.

Durante la manifestazione è stato proiettato il cortometraggio “Fiorello La Guardia: lo ricorda”, per la regia di Daniele Davide.
 

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