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Sinistra e libertà e Rifondazione-Pdci ci provano.

Potrebbero infatti ottenere un seggio ciascuno al Parlamento europeo dal quale per ora sono esclusi, perché rimasti sotto il 4% dei voti.

Sereno il  segretario socialista (Sinistra e libertà) Riccrdo Nencini: “Aspettiamo l’assegnazione ufficiale da parte della Cassazione. Se non saremo ascoltati, è pronto un ricorso al Tar del Lazio”.

Tutto si basa su un’accurata analisi dei docenti di Giurisprudenza di Firenze, Milano, Roma e Cagliari. La legge prevede che si possano ripartire i seggi tra le liste che hanno raggiunto il 4%. Se restano seggi da assegnare si individuano i maggiori resti e, secondo la legge, “si considerano resti anche le cifre elettorali nazionali delle liste che non hanno raggiunto il quoziente elettorale nazionale”.

Proprio questa l'interpretazione: vanno considerati anche i voti di chi non ha toccato il 4 per cento e di conseguenza sia la Lega che l'Italia dei Valori potrebbero perdere un seggio a testa, a vantaggio di Sinistra e libertà e Prc-Pdci.
 
 
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