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Un chirurgo vascolare, affetto da depressione, stermina la famiglia. Violenza, rabbia e depressione gli elementi che hanno interrottto il futuro di una famiglia che viveva a Taranto.

“Mai visto niente del genere, eppure di incidenti mortali ne abbiamo visti tanti, ma una scena così terrificante mai” la testimonianza dei soccorsi del 118 giunti sul posto.
Enrico Brandimarte aveva 49 anni. Lavorava come chirurgo vascolare presso il Santissima Annunziata, da due anni era in aspettativa e soffriva di depressione. Viveva nell’appartamento al secondo piano di Via Gobetti n° 2. L’abitazione che lunedì mattina è diventata la tomba della moglie e delle due figlie.

La tragedia è avvenuta tra le 6 e le 6.30 del mattino.
L’uomo ha legato nuda al letto la moglie. Ha tentato di soffocarla con un fazzoletto, ma non c’è riuscito. La moglie aveva deciso di separarsi.
Gli inquirenti cercano di capire se è accaduto prima che l’uomo, dopo aver distrutto i vetri della porta in cucina, si sia accanito contro le figlie di 11 e 14 anni, Cristina e Rossella. Le bimbe erano ancora in tuta e probabilmente avevano tentato di sfuggire alla furia del padre cercando rifugio in cucina.

Brandimarte ha distrutto la porta con il martello e le ha colpite ripetutamente. Forse la madre era ancora viva, mentre sentiva le urla disperate delle figlie.
S’ipotizza che poi l’uomo sia tornata da lei, Annamaria Fanelli, 44 anni, infermiera al Centro trasfusionale del Santissima Annunziata. Ha colpito la donna ripetutamente, forse anche dopo la morte causata dai continui colpi di martello alla testa.

Poi ha preso il telefono. Ha chiamato probabilmente ad un collega della moglie.
“Avevate ragione voi, sono pazzo, le ho uccise” le parole dell’assassino. Poi con l’aiuto di un bisturi si è tagliato l’arteria femorale.

All’arrivo dei vigili del fuoco e degli uomini del 118 l’uomo era in un bagno di sangue ancora agonizzante. Dopo il ricovero è deceduto per dissanguamento al Pronto Soccorso. Non resta che ricostruire la dinamica. Non resta che verificare quale delle vittime sia deceduta prima.

Sul posto sono giunti i carabinieri e il medico legale che adesso ricostruiranno quanto accaduto attraverso gli elementi lasciati nella casa dell’orrore.

Informazioni   Taranto 

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