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sol invictusIl confronto tra Mitraismo e Cristianesimo è molto interessante in quanto esistono diverse somiglianze tra queste due religioni. Il culto di Mitra ha origini molto antiche (intorno al 1400 a.C.), ma si deve distinguere la forma originaria, quella indo-persiana, dalla versione romana, che ne è una rielaborazione originale.
In generale chi sostiene l’unicità del Cristianesimo lo confronta con il Mitraismo romano, mentre chi ne sostiene la similitudine lo rapporta al Mitraismo persiano
Il confronto fra Cristianesimo e Mitraismo deve tener conto di una serie di difficoltà: Con quale mitraismo eseguire il confronto: quello dei Veda (circa 1400 a.C.), quello dall’Avesta, quello degli scritti in lingua pahlavi (IX secolo) o quello di epoca romana (di cui esistono solo resti archeologici e scarne e forse poco affidabili notizie da parte di scrittori cristiani o comunque non aderenti al culto di Mitra)?

Benché “Mitra” sia un nome di divinità molto antico, i manoscritti relativi alla religione persiana e al mitraismo sono tutti molto posteriori a Cristo (il testo dell’Avesta Zoroastriano andò perduto in epoca alessandrina e fu ricostruito in seguito tramite la tradizione orale. I manoscritti risalgono al III-IX secolo). Le somiglianze esteriori con il Cristianesimo sono tanto maggiori quanto più recenti sono gli scritti esaminati.
Alcune somiglianze, ad esempio la credenza in un giudizio finale e in una successiva punizione o ricompensa (Inferno e Paradiso), sono comuni a moltissime religioni e la loro presenza in entrambi credo non dimostra influenze reciproche fra Mitraismo e Cristianesimo.
Le eventuali somiglianze di elementi esteriori, come date, liturgie o motivi iconografici non sono necessariamente significative di rapporti profondi. Il Cristianesimo ha seguito una politica di inculturazione verso molti popoli, senza modificare sostanzialmente il proprio contenuto dottrinale.
Ambedue le religioni (come moltissime altre) hanno le seguenti credenze sul mondo, il destino, paradiso ed inferno (il primo abitato dai beati, il secondo popolato da demoni), e l’immortalità dell’anima. Le loro concezioni sulla battaglia tra Bene e Male sono praticamente identiche, inclusa una grande e finale battaglia alla fine dei tempi. Tutte e due aspettano il giudizio finale e la resurrezione.

L’immagine di Mitra veniva sepolta in una tomba all’interno di una caverna e questa veniva ritualisticamente rimossa ogni anno e si diceva che tornasse alla vita di nuovo. Il trionfo di Mitra e l’ascensione al Paradiso erano celebrati durante l’equinozio di primavera, quando le ore di luce cominciano a prevalere su quelle di buio
Ambedue le religioni utilizzano il battesimo come purificazione ed unico modo per entrare a far parte della comunità. I due riti però sono completamente diversi: il battesimo romano di Mitra si esprime nel rituale della tauroctonia, consistente nel disporre il fedele in una cavità sotterranea, chiusa in alto da una grata, sulla quale è condotto e sgozzato un toro; il fedele viene così coperto dal sangue ancora caldo dell’animale. Il battesimo cristiano avviene per immersione in una vasca d’acqua, senza alcun sacrificio animale e senza sangue. Non si hanno invece notizie circa il battesimo mitraico iraniano.


Nascita di Mitra e nascita di Gesù
L’iconografia romana rappresenta Mithra, che nasce già fanciullo da una roccia, la petra genetrix (forse un simbolo della materia cosmicadio mitra primordiale), e venerato dai pastori recanti doni. Nel Vangelo secondo Luca, Gesù è un neonato e i pastori non assistono direttamente alla nascita, ma vi si recano in seguito.
La presenza dei pastori alla nascita di Mitra è contestata da altri studiosi. Si tratterebbe infatti semplicemente di rappresentazioni di Cautes e Cautopates, i due assistenti mitologici di Mitra. In ogni caso le immagini nonconsentono di dedurre che i cosiddetti doni siano oro, incenso e mirra, i doni recati a Gesù dai Re Magi.

Nascita da una vergine
Secondo una leggenda iranica Mitra sarebbe nato da una una donna vergine, come Gesù. Il tema della nascita delle divinità da vergini è presente in moltissime religioni antiche. In alcune culture il calendario cominciava originariamente nella costellazione della Vergine, pertanto il Sole sarebbe “nato da una Vergine”. Altri racconti iranici vogliono che il dio sia nato da Arədvī Sura Anahita, che tradotto dalla lingua iranica significa «Arədvī la Maestosa e Immacolata», una divinità elamitica e mesopotamica delle acque, estranea ai culti solstiziali, che avrebbe generato Mitra per partenogenesi.

Per quanto riguarda il cristianesimo nel vangelo di Matteo, la nascita verginale di Gesù è messa in relazione con un brano del profeta Isaia. Isaia rivolto alla «casa di Davide» annuncia di una vergine che concepirà un figlio, il quale sarà chiamato Emanuele, ovvero dio è con noi, per la liberazione dal peccato e dal male in cui era caduto Israele. La nascita verginale di Gesù, raccontata da Matteo, è funzionale a dimostrare che la profezia di Isaia si era avverata.

Un’altra analogia è riscontrata nel fatto che Mitra è uno yazata (divinità minore o angelo) che nasce da una vergine per combattere il male, nella lotta finale col bene, per il dominio del mondo, creato originariamente da Ahura Mazda. Sull’origine divina di Gesù poi e l’ordine che gli spetterebbe nella creazione e i rapporti di questo con il Dio padre le prime chiese cristiane non erano concordi, prima dell’elaborazione teologica nicena, e alcune delle dottrine considerate oggi eretiche presentano maggiori affinità con il mitraismo.

Sia la nascita di Mitra che quella di Cristo sono celebrate il 25 dicembre, data comune alla nascita di altri personaggi divini o semi divini come Shamash, Tammuz, Horus e altre divinità “solari”. Il solstizio d’inverno per il suo carattere simbolico di vittoria sulla tenebra diventò un riferimento alla vittoria del bene sul male. Non stupisce che questo simbolo sia stato adottato da molti sistemi religiosi. Molti studiosi, quindi, hanno suggerito che la data del 25 dicembre per la nascita di Cristo sia stata stabilita convenzionalmente. Dato che i vangeli non specificano in modo esplicito la data, molti cristiani hanno accettato questa interpretazione.
« La celebrazione del 25 dicembre, come commemorazione della nascita di Gesù Cristo, è attestata per la prima volta nel Cronografo romano del 354, redatto sotto papa Liberio, che fa riferimento ad un elenco di feste compilato originariamente nel 336. Questa data, di cui non si trova traccia nei Vangeli, fu probabilmente scelta per sostituire la festa del Sole invitto, introdotta a Roma nel 274 dall’imperatore Aureliano »


Recenti studi, però, hanno portato a rivedere queste conclusioni. Si osservi anzitutto che i primi cristiani, soprattutto in Oriente, non celebravano il Natale ma l’Epifania, ritenendola più importante, e la data di celebrazione di questa festa, strettamente correlata alla data del Natale, è attestata circa dall’anno 200 (la celebrazione era fatta dai seguaci di Basilide; altri scrittori di questo stesso periodo che confermano la data del Natale sono Clemente di Alessandria e Ippolito di Roma). Anche i riferimenti evangelici, basati sul turno sacerdotale del padre di Giovanni il Battista, Zaccaria, sono stati interpretati solo recentemente, quando un archeologo israeliano ha trovato fra i manoscritti del Mar Morto l’indicazione della collocazione temporale dei turni sacerdotali entro il calendario ebraico.


Il Giorno santo
Ambedue le religioni considerano la domenica come giorno santo della settimana. Per quanto riguarda i cristiani esso ha origine dal fatto che Gesù sarebbe risorto «il primo giorno dopo il sabato». Originariamente, i 7 giorni della settimana erano chiamati in base ai 7 corpi celesti allora conosciuti (e rappresentanti 7 divinità) e che si pensava ruotassero intorno alla Terra, ovvero Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere, Saturno, Sole . Abbiamo quindi Lunae dies, Martis dies, Mercurĭi dies, Iovis dies, Venĕris dies, Saturni dies, Solis dies. I primi cinque mostrano chiaramente l’origine dell’attuale denominazione dei giorni della settimana in lingua italiana (lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì) e nelle altre lingue (da notare che molte lingue del nord europa hanno mantenuto anche l’originale denominazione per i giorni di sabato e domenica, come ad esempio l’inglese con Saturday e Sunday). Il Solis dies mutò in Dies dominica, il giorno del Signore, mantenendo la sua caratteristica di giornata di festa e di riposo dal lavoro e divenne l’ultimo giorno della settimana (”il settimo giorno”), anziché il primo. Il Saturni dies diventò Sabbatum, derivando dallo shabbath ebraico, probabilmente per coerenza con le scritture, secondo le quali Gesù è resuscitato il giorno dopo lo shabbath.


Affermazione del Cristianesimo e similitudini al mitraismo

Molte chiese furono costruite sopra a mitrei distrutti, come per esempio San Clemente a Roma e tante località dell’anacoretismo cristiano potrebbero essere stati originariamente luoghi di culto mitraico in Romagna, nel Lazio, Campania, in Puglia e Calabria (Regio Urbicaria).

Il tema della grotta compare in chiese cristiane dedicate all’arcangelo Michele, che dopo la legalizzazione del cristianesimo divenne il santo patrono dei soldati (vedi la grotta santa nel monte Gargano in Puglia, convertita a santuario in onore di Michele nel 493). Bisogna ricordare che il culto di Mitra era presente soprattutto nella classe militare.

Toro e cripta sono legati anche al culto del martire cristiano San Saturnino, di Tolosa in Francia. La connessione, tuttavia, è molto superficiale dato che in questo caso la vittima era Saturnino e non il toro.

La questione dei legami fra Cristianesimo e Mitraismo è molto antica e tuttora molti anticlericali ritengono che il Cristianesimo sia nato dal Mitraismo. L’importanza del mitraismo nel mondo antico fu sottolineata anche da Ernest Renan nel suo libro L’Origine del Cristianesimo, in cui propose l’idea che il mitraismo fosse il primo concorrente del cristianesimo tra il II e il III secolo, tanto che in Marc-Aurèle et la fin du monde antique scrisse “Se il cristianesimo fosse stato fermato alla sua nascita da qualche malattia mortale, il mondo sarebbe diventato mitraico”.

Altri studi sostengono che il Cristianesimo avrebbe caratteri del tutto originali rispetto al mitraismo romano. Tutte le somiglianze tra Gesù e Mitra sarebbero, in parte, elementi che gli adoratori di Mitra hanno copiato dal Cristianesimo dal II secolo, ed in parte, arbitrarie speculazioni di tempi recenti. In particolare il mito della morte e risurrezione di Mitra e in genere della resurrezione escatologica dei buoni è completamente ignoto all’Avesta ed è documentato solo in quelli mazdeisti in lingua iranica pahlavi, che sono posteriori al cristianesimo.



Unione Morale Sociale Operativa Internazionale 
www.umsoi.org




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