La motivazione determinante il concetto di nazione, si discerne attraverso l'intento di programmare qualcosa insieme nella prospettiva futura.
Gli appartenenti a una famiglia o a un gruppo o a una comunità, sono animati dal proposito di fare qualcosa per domani: qualcosa inerente i sogni e gli ideali tanto immaginari quanto romantici, così da destare il desiderio e la gioia di aggregarsi e di stare insieme nella famiglia come nella comunità.
Non a caso, quando si intraprende il cammino della vita con pochi e insufficienti ideali, si rischia di mortificare il futuro a mera reiterazione del presente: il che fa' venir meno le motivazioni per aggregarsi, per stare insieme, esitando nel meschino individualismo egregiamente propagandato dall'odierno neoliberismo, il quale si impone come diretta promanazione della perdita della speranza. Venendo meno questo presupposto, si profila la crisi sociale.
Atteso che, quando ciascuno proceda per conto proprio, quando i componenti di una famiglia cerchino affetto fuori dalle mura domestiche, quando insomma ciascuno si racchiuda in sé stesso, allora il gruppo si sfaldi, gli appartenenti a una comunità si stacchino e si stanchino, mentre i localismi compromettano l'unità nazionale. Lo stesso ricorre quando si comincia ad affannarsi per rimpiazzare i vecchi aderenti a un gruppo sociale, perché ciò vuol dire che non ci sia più la capacità di sognare! La decadenza di una comunità comincia infatti quando cessano i sogni, quando si smette di sognare insieme. Poiché soltanto un sogno vissuto insieme può esser foriero di rinascita e quindi di un progetto condiviso, di una speranza comune. Senza vivere insieme, senza condividere progetti tanto a livello familiare quanto a livello sociale, diventa faticoso sopportarsi a vicenda, con la conseguente comparsa di insofferenza e di continui litigi, dal momento che la gioia di stare insieme derivi soltanto dalla presenza di qualcosa da fare in comune per domani. Venendo meno la prospettiva del domani, o rimuovendo comunque qualcosa da fare insieme, si svuota la persona di ogni motivazione. Per questo è importante non soltanto sognare, ma ancor più sognare insieme.
Qualsiasi aggregato antropico che strappi le radici dei propri sogni, non potrà avere un futuro e sarà pertanto destinato a estinguersi. Mentre invece, quando lo stesso venga alimentato da grandi ideali e da sogni condivisi, allora conoscerà momenti di notevole levatura morale e civile: allora il futuro non verrà temuto, ma anelato, mentre il passato si proporrà come un collante pregno di prospettive. Se però viene meno il consenso sul da fare insieme per domani, allora il passato si svuota di ogni suo contenuto, diventa insignificante, e il presente si avvilisce nella monotona ripetizione di un passato difficile da trascorrere. Solo che, a quel punto, sia però da temere non tanto la perdita del passato, quanto quella del futuro.